Me lo feci imprestare, ma era di tutt'altro genere rispetto a ciò che leggevo in quel periodo; andò a finire che dopo un anno circa restituii il libro al mio amico avendone letti solo alcuni stralci e alcune pagine finali.
Ricopiai però l'episodio narrato nel finale su un quaderno che uso per le citazioni.
Da allora, di tanto in tanto, mi è capitato di rileggerlo, col risultato di rinnovare la curiosità nei confronti di questa lettura.
Il mese scorso in biblioteca, mentre tentavo di studiare distratta dai dorsetti dei libri di narrativa tutt'attorno, sono di nuovo incappata in questo titolo, in una veste diversa questa volta: una copertina azzurra con un'opera minimale, comunque piuttosto emblematica come la precedente.
Avevo appena concluso un libro, così mi sono decisa a prenderlo in prestito.
"Il piano infinito" di Isabel Allende non mi delude affatto, avrei dovuto leggerlo per intero quella volta, ma forse non era ancora il momento giusto.
Il racconto delle vicende di Gregory Reeves, che si alterna fra narrazione in terza persona ed io narrante, tocca tanti temi e involve tante altre storie.
Non è difficile ritrovare un senso di familiarità con questi personaggi, soprattutto se si ha una mente curiosa e si è nati in periferia senza troppe possibilità.
Devo ancora terminarlo ma, come ho detto, il finale lo conosco già.
Quello che conta ora è il viaggio attraverso la vita di Greg e sono sicura che la nipote del presidente Allende non mi deluderà, anzi!
Di seguito, due passi del libro fra i miei preferiti:
"L'uomo coltivò in lui la passione per determinati autori e ogni volta che Gregory formulava una domanda, lo invitava a cercare da sé la risposta, così imparò a usare enciclopedie, dizionari e altri strumenti della biblioteca. Se non trovi la soluzione, consulta i giornali vecchi, gli consigliò. Davanti ai suoi occhi si aprì un vasto orizzonte, per la prima volta gli parve possibile uscire dal quartiere, non era condannato a restare sepolto lì per il resto dei suoi giorni, il mondo era immenso, si svegliò in lui la curiosità e il desiderio di vivere le avventure che prima si accontentava di vedere al cinema." (p. 104)
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Grafica dell'edizione I Narratori/Feltrinelli, 1992 (In the mind's eye di Andrzej Dudzinski, particolare) |
Grafica dell'edizione Universale Economica Feltrinelli, 2008 |
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